Votantonio, Votantonio! – Il Movimento Poeti d’azione

ballot-158828_1280Iniziamo col botto!

No, non è uno scherzo. Alle prossime elezioni europee si potrà votare per il “Movimento poeti d’azione” ideato da Alessandro d’Agostini nel lontano 1994.

Andiamo, però, con ordine.

Proprio quest’oggi, mentre mi barcamenavo tra i vari siti d’informazione on-line, la mia attenzione è stata catturata dal titolo principale del fattoquotidiano.it che recitava: “Elezioni europee 2014, presentati 64 simboli. Dal Bunga Bunga ai Poeti d’azione”.

Ed ancora, su Lastampa.it: “Forza Juve” e “Poeti d’azione” tra i 64 simboli per le Europee”.

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Il fratello della poesia, il romanzo epistolare

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Oggi vi parlerò di un’idea che ho maturato da poco tempo; lo farò partendo dalla fine con l’assunto conclusivo: il romanzo epistolare è, tra i generi letterari di prosa, quello che più di tutti, oggi, s’avvicina alla poesia. Se vogliamo, suo fratello.

L’antefatto è il seguente.

Un’amica, Valentina Cucinella, ha pubblicato un romanzo epistolare  dal titolo “Il senatore” (edito da Ciesse Edizioni con prefazione di Vauro Senesi). Un bellissimo libro che, per la sua stessa struttura, l’epistola, riserva una lettura particolare e coinvolgente. Mi chiese, poco tempo addietro, di partecipare alle sue presentazioni interpretando, nella lettura di alcuni brani, Marco. Così ho avuto il piacere di prestare la voce per due lettere che, quest’ultimo, uno dei personaggi del romanzo, scrive a Sofia, la protagonista del libro.

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La poesia nel cinema – Robert Frost (Stephen King, Roberto Benigni, Robin Williams)

Robert Lee Frost (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963) è stato  un poeta statunitense.

Per parlarvi di Frost, partirei dal 20 gennaio del 1961. Quel giorno il sole brillava su Washinton. Era il giorno dell’inaugurazione del trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti D’America. J.F.Kennedy si apprestava al giuramento. “JFK” volle presenti alla cerimonia tanti scrittori, artisti e scienziati; tra questi era presente il nostro autore. Frost, infatti, fu uno dei poeti preferiti di John Fitzgerald Kennedy.

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Per la sua vita vi rimando all’enciclopedia digitale di Wikipedia. Cliccando QUI avrete tante informazioni bibliografiche del poeta.

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1. Partiamo da “Dreamcatcher” (L’acchiappasogni).

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La poesia nel cinema – Jacques Prévert

Conosciamo Jacques Prévert guardando questo breve filmato della sua vita tratto da RaiStoria:


Berlinguer ti voglio bene è un film del 1977 diretto da Giuseppe Bertolucci, e interpretato da Roberto Benigni.


La poesia citata nel film è “Questo amore“. Vi propongo
a seguire il testo ed il breve stralcio tratto dal film:


Vista la particolare interpretazione che viene dal Film di Bertolucci, vi propongo una lettura più fedele del testo:

Questo amore
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La poesia nel cinema – Berlinguer ti voglio bene (Roberto Benigni)

Berlinguer ti voglio bene è un film del 1977 diretto da Giuseppe Bertolucci, e interpretato da Roberto Benigni.

Il film fu girato in soli 28 giorni nel maggio-giugno 1977 a Prato, nelle frazioni di Vergaio (paese d’infanzia di Benigni), Galciana, Mezzana, Iolo e alcune scene nella provincia di Firenze, come quelle del circolo di San Piero a Ponti. Sul set lo stesso Benigni scrisse la canzone L’inno del corpo sciolto ma alla fine decise di non inserirla nel film e il brano fu inciso nel 1979.

Il film uscì nelle sale il 6 ottobre 1977, ma fu un clamoroso insuccesso, soprattutto perché la censura impedì la diffusione del film in molte sale, essendo vietato ai minori di 18 anni.

Nel 2004 negli USA è uscito il DVD in inglese con sottotitoli in italiano, e con il bollino NR (non classificato). Nel 2006 è uscita in Italia l’edizione integrale in DVD a due dischi, con un making of di 50 minuti nel secondo disco.

Noi siamo quella razza

No’ semo quella razza
che non sta troppo bene
che di giorno salta fossi
e la sera le cene.

Lo posso grida’ forte
fino a diventa’ fioco
no’ semo quella razza
che tromba tanto poco.

Noi semo quella razza
che al cinema s’intasa
pe’ vede’ donne ‘gnude
e farsi seghe a casa.

Eppure, la natura ci insegna
sia su’ i monti, sia a valle
che si po’ nascer bruchi
pe’ diventa’ farfalle.

Noi semo quella razza
che l’è tra le più strane
che bruchi semo nati
e bruchi si rimane.

Quella razza semo noi
l’è inutile far finta:
c’ha trombato la miseria
e semo rimasti incinta.

Roberto Benigni