Decreto unico – Ministero dell’Istruzione della Repubblica di Liberoilverso.com

Immagine in licenza CC0 Public Domain su Pixabay.com. Autore "Nemo". Info su diritti di utilizzo cliccando sull'immagine.

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 Recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all’articolo unico del buon senso».
ANTEFATTO STORICO

Come alcuni di voi avranno letto, anche in questi giorni, si è riacceso un dibattito che, in realtà, non si è mai spento, grazie ad alcune interrogazioni parlamentari rivolte all’attuale Ministro della Pubblica Istruzione.  Tutto ebbe inizio nel 2010 quando, il Ministero dell’allora ministra Maria Stella Gelmini, portata alla “ribalta” grazie alla sua affermazione sull’omonimo tunnel  che (secondo lei) collegava la Svizzera e l’Abruzzo, emanò il Decreto 7 ottobre 2010, n. 211. Si trattava di uno schema di regolamento recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali».

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Votantonio, Votantonio! – Il Movimento Poeti d’azione

ballot-158828_1280Iniziamo col botto!

No, non è uno scherzo. Alle prossime elezioni europee si potrà votare per il “Movimento poeti d’azione” ideato da Alessandro d’Agostini nel lontano 1994.

Andiamo, però, con ordine.

Proprio quest’oggi, mentre mi barcamenavo tra i vari siti d’informazione on-line, la mia attenzione è stata catturata dal titolo principale del fattoquotidiano.it che recitava: “Elezioni europee 2014, presentati 64 simboli. Dal Bunga Bunga ai Poeti d’azione”.

Ed ancora, su Lastampa.it: “Forza Juve” e “Poeti d’azione” tra i 64 simboli per le Europee”.

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Oggi ne canto 4 al vento.

Parlerò di me e del mio punto di vista pur nella consapevolezza che il mondo non gira attorno alla mia vita ed alle mie convinzioni. Ho iniziato a scrivere poesie, sequenze di parole, nell’oramai lontano 1999. Nel Marzo di quell’anno per l’esattezza. A proposito, scusate il momento amarcord: «la mia prima poesia ha compiuto da pochi giorni 15 anni! happy birthday!»

Fine del momento amarcord.

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La poesia è una guida turistica, chiaro?

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Il Corriere della sera del 23 luglio 1998 – la bellezza di 14 anni addietro – a firma di Matteo Collura titolava: “Poeti, tanti applausi ma poche vendite”.

L’articolo in questione tocca l’apice del ragionamento quando mette alcuni numeri nero su bianco. Ci ricorda, in particolare, che tale Machi Tawara, poetessa dagli occhi a mandorla, all’epoca trentasettenne, ricevette in quei giorni, su “Le Monde”, ampio spazio in prima pagina per la sua opera poetica. Autrice che, grazie a “L’anniversario dell’insalata” riuscì a vendere la bellezza di 2 milioni e 600 mila copie di libri.

In Italia?

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Il fratello della poesia, il romanzo epistolare

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Oggi vi parlerò di un’idea che ho maturato da poco tempo; lo farò partendo dalla fine con l’assunto conclusivo: il romanzo epistolare è, tra i generi letterari di prosa, quello che più di tutti, oggi, s’avvicina alla poesia. Se vogliamo, suo fratello.

L’antefatto è il seguente.

Un’amica, Valentina Cucinella, ha pubblicato un romanzo epistolare  dal titolo “Il senatore” (edito da Ciesse Edizioni con prefazione di Vauro Senesi). Un bellissimo libro che, per la sua stessa struttura, l’epistola, riserva una lettura particolare e coinvolgente. Mi chiese, poco tempo addietro, di partecipare alle sue presentazioni interpretando, nella lettura di alcuni brani, Marco. Così ho avuto il piacere di prestare la voce per due lettere che, quest’ultimo, uno dei personaggi del romanzo, scrive a Sofia, la protagonista del libro.

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